Intervista con l´Ambasciatore d´Italia in Brasile

Belém,  24/9/2024

Riportiamo qui di seguito l´intervista all´Ambasciatore Alessandro Cortese a cura di Paolo Carlucci, inviato dell´ASIB e dell´AISE.  Vale la pena ricordare che la funzione dell´ambasciatore è notoriamente di estrema importanza, in quanto permette a chi la riveste di rappresentare in territorio straniero il capo di Stato del Paese di provenienza. In sostanza,  l´ambasciatore deve possedere un  consolidato bagaglio culturale sui temi della politica, dell’economia e sui fenomeni socio-culturali e l´attività diplomatica , da come si può rilevare da questa intervista, non ha sosta. Bene dunque, se il buon giorno si vede dal mattino… complimenti Ambasciatore Cortese: la diplomazia italiana in Brasile è in ottime mani!

 

 

 

Nel giorno 19 Settembre 2024 è stato lanciato qui a Belém il libro Santa Maria de Belém do Mar Doce che tratta degli architetti e decoratori italiani che qui hanno lavorato dal XVIII al XX secolo. Il bellissimo volume è stato prodotto dall’Ambasciata Italiana con l’organizzazione della Prof.ssa Jussara Derenj dell’Università Federale del Parà. L’Ambasciatore italiano Alessandro Cortese insieme alla Ministra del Turismo Daniela Santanchè, hanno presenziato all’evento insieme  al Sindaco di Belém Edmilson Rodrigues ed altre autorità locali e pubblico invitato.

 

 Ambasciatore Alessandro Cortese, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’immigrazione italiana in Brasile, l’Ambasciata ha sostenuto la produzione del libro “Santa Maria de Belém do Mar Doce” che tratta degli architetti e decoratori italiani che qui hanno lavorato dal XVIII al XX secolo. Il libro e stato lanciato Giovedì scorso, 19 Settembre, qui a Belém, con la presenza del Ministro del Turismo Daniela Santanché ed altre personalità brasiliane.

Come è stata la ricezione da parte del pubblico presente e delle autorità locali?

 

Effettivamente quest’anno è stato un anno molto importante per le relazioni Italia-Brasile, nel quale si è celebrato il 150esimo anniversario della grande immigrazione italiana in Brasile. L’anniversario fa riferimento allo sbarco a Vitoria, nello Stato dello Espírito Santo, delle prime 380 famiglie di immigranti italiani. Ad oggi si stima che il Brasile conti circa 32 milioni di discendenti italiani, i quali sono parte integrante della società e che negli anni hanno contribuito in maniera determinante alla crescita di questo splendido Paese.

 

In questo anno speciale, l’Ambasciata ha organizzato numerosi eventi sul tema, tra i quali quello da lei citato della pubblicazione di questo bellissimo volume di 270 pagine – voglio sottolinearlo, esteticamente è proprio un bel volume – sull’influenza dell’architettura italiana a Belém, con immagini e fotografie straordinarie, in tre trilingue (Italiano, Portoghese, Inglese). L’evento di lancio è stato aperto dal Ministro del Turismo, Sen. Daniela Santanché, e mi pare che il libro sia stato molto ben accolto dal pubblico presente in sala. La coordinatrice dell’opera, Dott.ssa Jussara Derenji, è stata veramente molto brava nel realizzare questa preziosa opera. Peraltro anche nella bilaterale tra il nostro Ministro del Turismo e il Ministro del Turismo brasiliano, Celso Sabino, si è parlato dell’iniziativa, da lui apprezzata in modo particolare, essendo lui originario di Belém.

 

La Ministra del Turismo ha visitato Belém in occasione dell’incontro dei Ministri del Turismo dei Paesi del G20, che si è tenuto dal 19 al 21 Settembre. Questo avviene nel momento in cui in Brasile esercita la Presidenza del G20 e l’Italia quella del G7.

Che tipo di sinergie possibili Lei intravede con questa concomitanza e cosa si auspica?

 

Ritengo sia stata una coincidenza fortunata quella di avere nell’anno del 150esimo anniversario dell’immigrazione italiana, anche la contermporanea Presidenza brasiliana del G20 e italiana del G7, tra i piu’ importanti forum multilaterali a livello globale. Tutto ciò ha reso possibile delle sinergie nella preparazione delle agende e nello svolgimento dei vari incontri, visite ed appuntamenti, sia a livello ministeriale che di vertice.

 

Voglio ricordare che al vertice del G7 ha partecipato lo stesso Presidente Lula, a dimostrazione di come questa nostra cooperazione sia attiva e funzionale. Proprio ieri il Ministro Santanché, nell’incontro bilaterale con il suo omologo brasiliano, lo ha invitato come ospite al G7 Turismo, che si terrà in Italia a breve, il quale ha confermato dando la sua parola che farà di tutto per essere presente. Gli incontri a livello politico in questi mesi sono stati tantissimi: Esteri, Cultura (la Menezes era presente al vertice dei Ministri della Cultura G7 tenutosi a Pompei dal 20 al 21 Settembre scorsi) e tanti altri, culminati nella visita del nostro Presidente della Repubblica in Brasile, lo scorso mese di luglio. Sono state insomma coincidenze fortunatissime che hanno veramente rilanciato i rapporti tra i nostri due Paesi, rinsaldando anche relazioni personali che sono piu’ difficili da creare. Anche questo vertice ministeriale del Turismo G20 sicuramente è stata un’occasione splendida che il Ministro Santanchè ritengo abbia saputo sfruttare molto bene.

 

Ambasciatore, a 25 anni dall’ultima visita presidenziale, quella realizzata dal Presidente Sergio Mattarella nel Luglio di quest’anno segna una volontà rinnovata dei due Paesi di procedere su un cammino di relazioni bilaterali più strette e unite da obbiettivi comuni.

Può parlarci degli obbiettivi comuni che i due Paesi condividono?

 

Diciamo, innanziutto, che è molto significativo che il Presidente Mattarella sia venuto in Brasile e abbia compiuto una lunga visita di 7 giorni, visitando 5 città del Brasile. Come lo stesso entourage del Presidente faceva notare, non era mai accaduto di effettuare una visita così prolungata in un altro Paese. Qui però era necessario farlo, perché il Brasile è un Paese con una grandissima comunità italiana italo-discendente, la piu’ ampia al mondo in valore assoluto (si stima arrivi a circa 32 milioni di persone).

 

In sostanza, stiamo vivendo un momento molto importante di slancio nei rapporti e negli accordi bilaterali. Tra essi, per riprendere un tema attuale, anche il recente Memorandum d’Intesa sul turismo. I colloqui tra i due Ministri – posso dirlo per avervi presenziato – sono stati molto positivi, fruttuosi e particolarmente amichevoli e l’attuazione del MoU è stato uno dei punti principali di discussione.

Va anche ricordato che Lula era già stato in visita a Roma ed aveva incontrato il Presidente Mattarella lo scorso anno e il Presidente del Consiglio Meloni. Peraltro, ha incontrato il Presidente del Consiglio anche nell’occasione del vertice G7 a Borgo Ignazia nel giugno scorso e la rivedrà nuovamente a Rio de Janeiro tra pochi mesi.  Tre incontri in un anno, non è una circostanza da poco.

 

Tutto ciò non potrà che giovare a rilanciare i rapporti politici, cementare ancor di piu’ la vicinanza tra i due Paesi e dell’Italia alla grande “Diaspora” di connazionali in Brasile. Questi sono dei segni che gli italo-brasiliani hanno colto; in tutte e cinque le città dove si è recato e nelle quali ha incontrato la comunità italiana, il Presidente ci teneva sinceramente a trasmettere un messaggio di grande vicinanza, specialmente nel Rio Grande do Sul, dove la presenza italiana è molto cospicua, rispetto al disastro causato dalle inondazioni dei mesi scorsi. Tutto ciò è stato recepito in maniera molto positiva, direi quasi entusiasta e a tratti commovente; le posso assicurare che  ho visto anche parecchie lacrime sincere. Tutto ciò ha rinsaldato molto i vincoli storici, rimarcato anche a livello governativo. Sono pertanto sicuro che a questo seguiranno molte altre cose positive.

 

Ambasciatore Cortese questo è stato il suo primo viaggio a Belém, nella regione amazzonica del Brasile, può parlarci di questa sua esperienza, cosa la ha colpita di più?

 

Quello che mi ha colpito maggiormente del Brasile, in questo primo anno di attività, è la straordinaria diversità tra gli Stati che ho visitato. Belém, in particolare, è il tredicesimo Stato che visito, e ogni volta sembra di trovarsi in un Paese diverso.

 

Belém ha caratteristiche uniche. È il primo Stato amazzonico che visito, e la presenza della natura è fortissima, così come quella delle popolazioni locali, che si riflette in maniera evidente anche nella gastronomia. Qui si mangia davvero bene, e ho notato un grande orgoglio nei cuochi quando raccontano i piatti che preparano, spesso con nomi esotici e sapori deliziosi, mai provati prima. Gli ingredienti locali sono trattati con grande cura, e c’è una notevole varietà di cibi: frutta, carne e pesce, sia d’acqua dolce sia dell’oceano, che è molto vicino a Belém.

 

Ho anche avuto modo di visitare la città, che conserva un affascinante lato coloniale, con numerosi edifici storici. Lo stesso Palazzo della Prefettura, dove abbiamo incontrato il Sindaco, è molto bello. Abbiamo poi visto cattedrali e chiese decorate da architetti italiani, e per un romano come me è stato emozionante scoprire che qui a Belém si trova una cattedrale progettata da Coppedè. A diecimila chilometri di distanza, è sorprendente ritrovare un’impronta storico-artistica italiana così forte, e non molti ne sono consapevoli.

 

Proprio per questo motivo, il libro che abbiamo presentato è di grande importanza, anche per gli stessi abitanti di Belém, molti dei quali non avevano mai avuto accesso a un’opera che raccogliesse tutta questa ricchezza di storia, arte e architettura italiana.

 

Belém ospiterà a Novembre del 2025 l’incontro mondiale sul clima COP30. Quali sono le sfide che l’Ambasciata sotto la Sua guida dovrà affrontare per preparare al meglio la visita della delegazione italiana?

 

Le attività che hanno caratterizzato il mio 2024 sono state intense, con numerose visite e incontri a vari livelli: Governo, Presidenza della Repubblica, Governatori e Sindaci. Questi contatti ci hanno permesso di “riscaldare i muscoli”, per così dire, e hanno semplificato molti aspetti organizzativi.

 

La visita del Presidente Mattarella è stata complessa da organizzare, ma è andata molto bene. In occasione del G20 qui a Belém, ho potuto constatare l’impegno dei brasiliani nel migliorare infrastrutture come le strade, la mobilità e altri aspetti della città, in vista della COP30 del prossimo anno. Il Centro Congressi, già di per sé moderno, funzionale e ben organizzato, verrà ulteriormente ampliato, il che mi ha tranquillizzato dal punto di vista logistico.

 

Tuttavia, credo che ci sia ancora del lavoro da fare sulla viabilità e sulle strutture ricettive, come gli alberghi. Per la COP30 si attendono 40.000 partecipanti tra delegazioni e turisti, quindi la sfida sarà significativa. Nei miei colloqui con il Sindaco, il Governo Statale e il Ministro Sabino, ho capito che i miglioramenti in corso mirano a potenziare l’economia legata al turismo e all’ospitalità, con ricadute positive per la città.

 

Devo riconoscere che i brasiliani stanno affrontando questi lavori con grande serietà e attenzione, e ciò agevolerà anche il nostro lavoro organizzativo. Questa visita mi ha lasciato molto più sereno riguardo l’evento: sono sicuro che le Autorità italiane, una volta arrivate qui, troveranno una città rinnovata e ancora più accogliente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Edmilson Rodriges, sindaco di Belem

Paolo Carlucci

ASIB-AISE

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