Bologna in fermento, ma non per il Natale: sindacati e scioperi rubano la scena
Mentre le luci natalizie illuminano le vie di Bologna, un corteo ben diverso dalle consuete sfilate di dicembre ha invaso la città: migliaia di manifestanti guidati da CGIL e UIL hanno deciso che la vera festa del 29 novembre sarebbe stata l’arte dello sciopero. Perché risolvere i problemi, quando puoi creare un ingorgo epico?
Landini e Bombardieri: sindacalisti o poeti della protesta?
Con il loro inconfondibile stile, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri hanno tuonato contro la manovra di bilancio, definendola “inadeguata” e “figlia di austerità”. I due leader non si sono fermati qui, scagliandosi contro la flat tax (“una piaga per la Costituzione”) e i condoni fiscali, chiedendo salari degni e pensioni che non si vedano solo con un binocolo.
Lo sciopero: per cambiare tutto, tranne il traffico
L’iniziativa, che ha richiesto otto ore di stop e innumerevoli ore di pazienza ai cittadini, ha messo in evidenza i mali dell’Italia: stipendi fermi, giovani in fuga e lavoratori stranieri indispensabili ma penalizzati. Ma se pensate che il vero obiettivo fosse scuotere il governo, vi sbagliate: il focus è stato chiaramente mettere alla prova la resistenza dei pendolari.
Cisl: il grande assente, o semplicemente il più furbo?
In un inaspettato plot twist, la Cisl ha deciso di non unirsi alla festa, dichiarandosi soddisfatta della manovra. Un gesto che Landini ha accolto con quel misto di “grande rispetto” e sottili frecciatine che solo i sindacalisti sanno sfoderare.
Un Paese invecchia, ma la polemica non ha età
Tra pensioni che si allontanano come miraggi e lavoratori stranieri strategici ma ostacolati, il messaggio dei sindacati è chiaro: l’Italia ha bisogno di un piano per il futuro. Ma finché il traffico sarà paralizzato, il presente sembra già abbastanza complicato.
Giuseppe Arnò