L’Europa Militare: Finalmente un’Idea Geniale (O No?)

Cari europeisti incalliti e detrattori del buon senso, ecco a voi l’idea rivoluzionaria che salverà il Vecchio Continente dal suo destino di eterna balia degli eventi: un esercito europeo unico, armato fino ai denti, con uno Stato Maggiore centrale e un addestramento degno di un film d’azione hollywoodiano. Ebbene sì, perché basta con questa farsa delle singole nazioni che si dilettano a giocare alla guerra ognuna con i propri giocattoli costosissimi e incompatibili. Se proprio dobbiamo riarmarci (e dobbiamo, perché è di moda), facciamolo con stile: un arsenale comune, una strategia condivisa e, soprattutto, un bel quartier generale europeo dove generali di diverse lingue possano finalmente discutere animatamente in una Torre di Babele bellica.

Immaginate lo spettacolo di una moderna Armata Brancaleone, dove ogni Stato gioca per conto proprio, con carri armati incompatibili, missili che non dialogano tra loro e soldati che si addestrano secondo manuali di epoche diverse. Un vero spasso per i nostri potenziali avversari! Ma tranquilli, c’è di peggio: questa volta non si tratta di combattere con spade e lance contro qualche saraceno di turno, ma di confrontarsi con apparati militari in grado di polverizzare un continente con un solo tasto. Dettagli, vero?

Nel frattempo, tra un summit e l’altro, i leader europei continuano a perdere tempo con concetti fumosi come “forze di rassicurazione”, che suonano bene nei comunicati stampa ma che nella realtà servono a poco più che a generare confusione. Francia e Regno Unito si offrono di guidare una missione in Ucraina, mentre il resto del continente rimane in attesa, diviso tra chi sogna di comandare e chi teme di essere comandato. E nel frattempo, la difesa europea rimane un miraggio, un esercizio di retorica condito da gelosie nazionali e ostacoli burocratici.

E allora, cara Europa, vuoi fare sul serio o no? Il tempo stringe, e tra tentennamenti, indecisioni e ostacoli autoimposti, rischiamo di diventare la barzelletta geopolitica del secolo. Se dobbiamo difenderci, facciamolo con intelligenza e unità, senza pasticci burocratici e senza disperdere risorse in un’inutile corsa al riarmo frammentato. Un esercito europeo vero, con una catena di comando efficiente, armamenti standardizzati e una strategia comune, potrebbe essere l’unica soluzione sensata. Ma tranquilli, c’è sempre tempo per perdere altre occasioni e continuare a discutere all’infinito senza concludere nulla. Dopotutto, siamo europei: l’arte della procrastinazione è il nostro vero capolavoro.

Giuseppe Arnò

Credito foto: https://www.militarypedia.it/ugv-veicolo-terrestre-senza-pilota/

1 Comment

  • Valentino Ussia 01/04/2025

    Comunque, esercito unico europeo o pletora di eserciti nazionali, sia in un caso che nell’altro la domanda da porsi è sempre la stessa: quali apparati produttivi, logistici, ecc. e di quali nazioni (ovviamente…) trarranno i conseguenti vantaggi economici?
    Ben 60 anni addietro un mio saggio zio affermava che le cosiddette guerre regionali vengono attivate per far lavorare sempre a pieno regime le industrie belliche: consumare le armi degli arsenali per sostituirle con armi nuove e (soprattutto…) sempre più costose.
    Sempre valida l’aurea sinteticità latina: cui prodest?

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