Filosofi del Barber Shop: quando il carbone della polemica scalda l’inutile
Gentile lettrice,
La ringraziamo per il suo fervore e la dedizione con cui alimenta il dibattito culturale, quasi fosse una novella fuochista su un treno a vapore lanciato verso le alte vette della riflessione politica. Le sue considerazioni sull’ironia, che lei vede come un velo pietoso per coprire lo squallore morale e l’inettitudine politica, sono, a modo loro, ispiranti. Però, come diceva il nostro direttore, lo squallore è un buffet aperto a tutti: dalla politica alla stampa, dalla società civile a quei social network dove le idee spesso si comprimono fino a diventare slogan.
A proposito di quei “vertical della cultura” da cui, secondo lei, partirà un dissenso irresistibile, la ringraziamo per averci aggiornato sugli sviluppi accademici italiani e tedeschi. È confortante sapere che, mentre il mondo si preoccupa di guerre, crisi climatiche e migrazioni, qualcuno trova il tempo di indignarsi per Twitter.
Lei ci chiede se concordiamo sul fatto che l’ironia sia un velo pietoso. La risposta è che l’ironia, cara lettrice, è piuttosto uno specchio: riflette le assurdità del mondo con il sorriso amaro di chi sa che gridare non serve a nulla. Se poi alcuni la usano per celare il vuoto, è un problema loro. Ma mi permetta una riflessione: senza ironia, chi salverà il nostro equilibrio mentale quando ci troviamo di fronte a polemiche che rasentano il barber shop della provincia?
Ci lasci concludere con una modesta proposta: e se, invece di alimentare la locomotiva delle polemiche quotidiane, ci fermassimo un attimo a osservare il panorama? Forse scopriremmo che i veri problemi non sono i Rettori di Pisa o Musk, ma ciò che lasciamo scivolare sotto il tappeto mentre siamo troppo impegnati a puntare il dito.
In attesa di un prossimo fuoco di carbone intellettuale, la salutiamo con ironico rispetto.
Cordiali saluti,
La Redazione
Credito foto: di jean_victor_balin
1 Comment