di
Sanremo scatta la fotografia sulla morale italiana
Il mese più lento e fastidioso per Roma e i romani è già alle spalle, superato in scioltezza anche grazie al meteo clemente che prometteva sfaceli di freddo e clima terribile, ma che alla fine si è rivelato molto più clemente di quanto si attendeva.
Molto rumore per nulla, insomma, un po’ come il carattere degli Italiani che gesticolano per dire anche le cose più semplici facendo apparire enormi anche quelle che non lo sono. Un po’ di giorni consecutivi di pioggia e un po’ di freddo ma alla fine tutto qua, e Roma si è mostrata come per la maggior degli inverni quel posto dal clima mite che ne fa sopportabile il viverci anche in mezzo ai suoi atavici disagi.
Sarà forse per il clima che quei popoli antichi decisero di fondarci una città che avrebbe segnato per sempre la storia? Più passa il tempo più il meteo induce a pensare che, al netto dei cambiamenti climatici, sia stato un fattore determinante.
Con febbraio alle porte fervono i preparativi per uno degli avvenimenti che ogni anno è capace di catalizzare l’attenzione degli Italiani come poco altro. Un fenomeno di costume che chiunque segue, anche se non direttamente, almeno per alcuni aspetti. Compresi anche tutti quelli che per darsi un tono e non sembrare troppo nazional-popolari, fingono di non accorgersi nemmeno del suo svolgimento ma poi si ritrovano sui social network a fare le pulci a chiunque calchi le tavole del palcoscenico.
Parliamo naturalmente del Festival di Sanremo giunto alla veneranda età di 75 anni, una volta denominato Festival della Canzone Italiana, che vede quest’ultima tentare una strenua resistenza battagliando tra rap – trap – hip hop e chi più ne ha ne metta. Generi che in rari casi di genialità propongono spunti interessanti in mezzo a un mare di immondizia usa e getta. Prodotti un tanto al chilo dall’industria discografica, solo per fare cassa qualche mese.
Quest’anno c’è già polemica sull’uso dell’autotune, che teoricamente per regolamento ne prevede l’utilizzo come effetto vocale ma non come correttore di intonazione, ma che invece nella realtà è capace di far cantare chiunque come un vocalist di talento, evidenziando come la voce sia quasi un elemento accessorio di un prodotto da vendere. Insomma, basta avere una iperproduzione alle spalle, una grande comunicazione ed un marketing aggressivo, e per due mesi anche tu puoi diventare il nuovo Elvis Presley.
Ma Sanremo va ben oltre la kermesse canora portando in scena annualmente una fotografia della cultura e della sottocultura italiana. In realtà è un fenomeno di costume tutto italiano dove la gara passa quasi in secondo piano rispetto all’attesa per tutti i personaggi con le loro implicazioni nel tessuto sociale nazionale che si alterneranno sul palco dell’Ariston.
Da quelli che affiancheranno nella conduzione Carlo Conti durante le 5 (cinque!) serate, agli ospiti internazionali prettamente musicali e che spesso rappresentano il vero valore artistico della manifestazione, ai personaggi sulla cresta dell’onda per vari motivi.
A questo riguardo c’è da credere che l’ampia quota di pubblico che si nutre “del nulla cosmico”, sia già in trepida attesa del duetto tra Fedez e Marco Masini che proporrà una delle canzoni di quest’ultimo, “Bella stron#a”. Scelta forse non casuale per attirare ascolti, visto che Chiara Ferragni si trova al centro delle polemiche, dopo le rivelazioni di Maurizio Corona sulla presunta relazione con il cantante ed ex amico proprio di Fedez, durante i tempi d’oro dell’unione tra quest’ultimo e l’ex regina delle influencer.
Insomma, proprio quei contenuti che si leggono sulle riviste in attesa dal barbiere, e con cui la Rai sfruttando questa inguaribile passione che l’Italiano medio nutre per il trash, riesce a mettere tutti davanti al video, rigorosamente indossando i calzini a tema in vendita in ogni dove, e a fare il boom di ascolti per una settimana intera.
Davanti a questo spettacolo l’Italia si ferma, nulla può offuscare la centralità di Sanremo, né la guerra dell’ormai dimenticata Ucraina, né le barbarie perpetrate sulla povera gente nel cruento conflitto tra Israele e Palestina, ne tantomeno le beghe della politica animata in questo momento dalle questioni sulla Meloni.
A tal proposito la Premier ha appena ricevuto un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato, in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri. Ad inviarlo è stato il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del processo a Salvini con il quale questa vicenda probabilmente condividerà gli esiti.
In questa nuova puntata della battaglia della magistratura contro il governo, l’avviso di garanzia ha interessato anche i ministri Nordio, Piantedosi e il sottosegretario Mantovano. La vicenda riguarda quei panni sporchi di varia natura che ogni governo italiano che si sia alternato ha cercato di lavare in famiglia.
Contemporaneamente però fornisce una boccata d’ossigeno per l’opposizione che sempre più priva di leader e di contenuti si tiene a galla con queste questioni non avendo fatto tesoro che la destra nelle difficoltà, tende a superare le proprie controversie unendosi e uscendone spesso rafforzata.
Intanto a tutti quelli che si sentono di tradire l’appuntamento con Sanremo, il panorama dei teatri romani offre una grande varietà di spettacoli, dalla comicità, alle pièce teatrali, passando per i concerti di musica classica e gli spettacoli di danza, una grande programmazione capace di soddisfare tutti, ma proprio tutti.