Evviva, finalmente un po’ di chiarezza: il saluto romano non è reato, a meno che non si stia effettivamente riesumando il Duce con una seduta spiritica. Un braccio teso qui, uno là, ma niente paura: finché non ci sono balilla in marcia o olio di ricino nelle farmacie, possiamo stare tranquilli.
È confortante sapere che i tribunali italiani si prendono il tempo di valutare con attenzione ogni caso, in un’appassionante partita a ping-pong giudiziario tra assoluzioni, condanne e prescrizioni. Il tutto, ovviamente, mentre la Procura continua a raccogliere figurine dei procedimenti aperti, che poi puntualmente si dissolvono nel nulla.
Ma d’altronde, chi l’avrebbe mai detto che salutare a braccio teso in memoria di un camerata non bastasse a rievocare i fasti dell’OVRA? Chi l’avrebbe mai detto che un gesto simbolico non fosse di per sé una minaccia alla Repubblica? Chi l’avrebbe mai detto che la giustizia italiana fosse, ancora una volta, una meravigliosa tela di Penelope, dove ogni condanna è destinata a essere disfatta all’alba della sentenza successiva?
E così, tra commemorazioni, prescrizioni e assenze di “concreto pericolo”, resta solo un dubbio: la Procura ci farà sapere quando avrà finito? Grazie.
Redazione
Foto estratta da: https://it.video.search.yahoo.com/search/video?fr=sfp&p=saluto+romano#id=1&vid=d95dabb1590618d423c35e3c218e0e07&action=view
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