Wroomm wroommm….si parte? Sulla luna? No, no… sulla terra!!! “Accelerare il cambiamento ispirare il domani”, è la simbologia del convegno tenuto a Roma negli spazi della Regione Lazio tramite “Empowering Women in Automotive” sotto l’egida di “LEAD’HER EUROPE”. Si è trattato di una esperienza veramente unica sull’empowerment femminile nell’automotive dove il futuro del settore prende forma sotto ‘zampata’ squisitamente femminile. Parliamo di donne unite dalla forza, visione e determinazione, capaci di plasmare il cambiamento nel mondo automobilistico evolvendo verso orizzonti primari che includono maggiore inclusione, pari opportunità e leadership femminile.
Le panchine rosse che si trovano ovunque adesso e non solamente in Italia simboleggianti misure sempre più drastiche nei confronti di ogni forma di violenza compresa quella femminile, accompagnano il percorso dell’empowerment femminile non solamente nel settore dell’automotive, ma anche nel sostegno morale e psicologico di chi subisce, allertando strutture idonee, spiega dal palco l’avvocato Irma Conti Cavaliere della Repubblica per la lotta alla violenza sulla donna e garante Nazionale delle persone private della libertà personale.
L’incontro avvalso dall’avvocato Micheline Lopes Fondatrice e Presidente dell’Associazione “Lead’Her Europe”, sottolinea che nonostante l’evolversi dei tempi, i percorsi femminili siano faticosi e lenti e che solamente una buona autodeterminazione con presa di coscienza da esporre principalmente a chi ricopre mirati vertici, aiuterà verso il cammino della vera parità di genere.
Già nella scuola primaria può verificarsi il fenomeno del ‘dream gap ‘ descrivendo il divario di aspettative e fiducia nei confronti del ‘bimbo-bimba’: piacevolissimo pertanto il filmato trasmesso negli ampi locali capace di far sorridere nel vedere figurine con tanto di trecce e ‘code di cavallo‘ che, imperterrite, rivendicano il pieno potenziale delle femminucce relegate ai margini .
“Ci fanno credere cose assurde mentre possiamo benissimo diventare scienziate, astronaute, pensatrici, ingegneri ed altro ancora, visto che il nostro cervello ‘non brilla di luce riflessa’ seguitando nel chiedere aiuto per abbattere tali barriere, visto che noi ci siamo e ben presenti!”
Il convegno moderato da Silvia Terraneo, dava spazio a molti altri interventi come quello di Laura Confalonieri Vicedirettore di Ruoteclassiche e di Quattroruote Fleet & Business, parlando di “Leadership femminile ed opportunità nel mondo automotive”. Interessanti le parole di Agnese Di Matteo “Vice Presidente ASI” trattando: Come sviluppare le competenze tecniche ed affrontare le sfide del settore con a seguire Elisabetta Cozzi Fondatrice e” Presidente del Museo Fratelli Cozzi” che interpretava:” Empowerment e rispetto”, il coraggio di ridefinire il settore superando gli stereotipi con la mostra fotografica: “Donne e motori? Gioie e basta!” Seguiva la pilota Sara Fruncillo evidenziando le sfide economiche tramite i due volti del motorsport, ed ancora Maria Paola Stola Co-founder “Studio Torino Srl” ponendo l’attenzione sull’accelerazione del cambiamento: “Dove il talento incontra la meritocrazia. A finire, Maria Bussolati Bonera direttrice del” Museo delle Mille Miglia”, tracciando il profilo:” Dal cuore delle Mille Miglia al mondo: le donne protagoniste della cultura automobilistica”.
In carne ed ossa a noi di fronte, Monica Zanetti anche lei facente parte del parterre delle relatrici quale prima meccanica donna del ‘Team Ferrari’, esponendo con un bel pizzico di grinta,” Le barriere d’accesso al settore e la storia di successo di Monica Zanetti”.
Cominciamo dai successi?
“Cominciamo col dire che una donna fatica più del doppio se non il triplo rispetto all’uomo e che se non hai una bella carica di risolutezza mettendoci anche un bel po’ di pazienza…beh, allora occupati d’altro che meglio! Adesso sono in pensione aprendo tuttavia la scuderia “Belle Epoque”di cui sono Presidente, in collaborazione con la Vice-Presidente Rossana Guicciardi occupandoci di “Formula 1” storiche e stradali, con i meccanici storici della Ferrari. Personalmente ne faccio parte, in quanto meccanico che lavorava all’azienda Enzo Ferrari. Già, proprio alla Ferrari.”
Capitanata da colui che chiamavano “The Drake”.
“Esatto, un uomo che per me era tutto, colui che mi ha fatto crescere la passione sin da bambina; un vero e proprio mito, un idolo, un uomo che aveva creato quelle macchine che sempre più entravano dentro di me. Da lì capii che dovevo andare a lavorare da lui non in ufficio né tantomeno …per carità, fare da tappezzeria, nonostante ruolo ambito da parte di altre, a cui ben volentieri lasciavo tale compito.”
Sta di fatto che la cronaca riporta un uomo non facile, estremamente esigente.
“Ma anche profondamente umano. Aiutava tutti, proprio tutti, in maniera gioiosa come un bambino, assistendo famiglie intere. Erano persone titubanti…sa, chiedere non era così facile! che lui invitava a parlare con bel sorriso. Quanto all’essere esigente, ebbene sì, era giusto che lo fosse come del resto molto severo in considerazione del fatto che le sue auto, i suoi motori, erano le più amate e desiderate in tutto il mondo.”
Da cosa le derivava – deriva tanto amore per la sua professione?
“Da piccoletta mi emozionava tantissimo sentire parlare sempre di Enzo Ferrari, Enzo Ferrari…Vedevo sempre passare le auto-prova a Maranello con quei rombi assordanti che mi esaltavano tutta… presumo non per gli altri! I collaudatori lasciavano in me un grande fascino ed ancora mio zio essendo meccanico Ferrari, in casa nostra era prassi ospitare abitualmente ingegneri, tecnici, ed altri ancora facenti parte di quel team.”
Quindi la realizzazione di un sogno.
“Decisamente.”
Alzi la mano adesso osservando che abbiamo parlato solamente di: “roba da maschi.”
‘Ocio ghe faet na’ bruta fin!”
Carla Cavicchini