Un guasto tecnico casuale o provocato? Questa è la domanda che a buon diritto si pone il lettore. Il tranciamento dei cavi elettrici sottomarini nel Mar del Nord; le interferenze nelle comunicazioni radio nei Paesi Baltici; l’invasione degli hacker nei sistemi operazionali di diversi Paesi del Nord Europa; e le spie di Paesi orientali, scoperte e smantellate nei punti sensibili d’Europa e degli USA, fanno venire il sospetto che la scintilla a Heathrow sia stata provocata dal solito ignoto, magari un turista “distratto”, all’occasione prezzolato.
Siamo sicuri che si tratti solo di un incendio? Strano come il fato colpisca sempre i bersagli più strategici. In un’epoca in cui i conflitti non si dichiarano più con ultimatum e bandiere al vento, ma con blackout, attacchi informatici e sabotaggi mirati, bisogna stare con gli occhi aperti. Il nemico è alle porte, e non si accontenta più di giocare nell’ombra. Heathrow oggi, ma domani? Londra, Parigi, Berlino? E l’Europa, cullata per decenni nelle illusioni di un mondo sicuro, continua a dormire sonni beati. Forse è ora di svegliarsi, prima di trovarci a contare i danni di incendi ben più devastanti.
L’incendio scoppiato nella centrale elettrica che alimenta tutto lo scalo di Heathrow non solo ha lasciato a terra migliaia di passeggeri, con oltre 1300 aerei bloccati o dirottati, ma è un severo colpo all’economia di Londra: ogni anno l’industria del trasporto aereo vale oltre 30 miliardi di sterline per la Gran Bretagna.
Eppure, la domanda rimane: un semplice incidente o un’azione deliberata in un mondo sempre più incline alle guerre invisibili? Forse non lo sapremo mai con certezza, ma una cosa è sicura: in tempi come questi, le coincidenze sono sempre meno convincenti.
Giuseppe Arnò
1 Comment