- La risoluzione del Parlamento Europeo:
Il Parlamento europeo ha ribadito il suo sostegno all’Ucraina con una risoluzione simbolica, ma non vincolante, votata il 28 novembre 2023. Con 390 voti favorevoli, 135 contrari e 52 astensioni, l’atto riafferma l’impegno dell’UE a sostenere Kiev sia militarmente che finanziariamente. L’intento dichiarato è contrastare la minaccia rappresentata dall’aggressione russa e garantire la sicurezza europea. - Contenuto e obiettivi della risoluzione:
Il sostegno prevede forniture militari avanzate e una richiesta agli Stati membri di destinare lo 0,25% del PIL al supporto dell’Ucraina, aggiungendosi ai 118 miliardi di euro già stanziati. La risoluzione evidenzia l’importanza del coinvolgimento diretto dell’Ucraina in qualsiasi negoziato di pace e sollecita la comunità internazionale a esercitare pressione su attori terzi, come Corea del Nord e Cina, accusati di sostenere la Russia. - La prospettiva geopolitica:
Il Parlamento denuncia l’influenza crescente del “triangolo” Mosca-Pechino-Pyongyang, con accuse alla Corea del Nord di fornire truppe e alla Cina di sostenere militarmente la Russia. Questa dinamica amplifica le tensioni tra l’UE e la Cina, già complicate da questioni commerciali. Sanzioni sono suggerite anche contro Bielorussia e Iran. - Divisioni politiche interne:
Il voto ha mostrato fratture tra i gruppi politici europei:
- Favorevoli: Partiti centristi e moderati, tra cui Partito Democratico e Forza Italia, che vedono nel sostegno all’Ucraina un dovere morale e strategico.
- Contrari: Movimenti sovranisti e alcuni verdi, critici verso l’escalation delle spese militari e favorevoli a una maggiore enfasi su soluzioni diplomatiche.
- Astenuti: Rappresentanti di vari orientamenti politici, riflettendo incertezze su specifiche implicazioni della risoluzione.
Tra gli eurodeputati italiani, il dibattito ha riflettuto queste divisioni: ad esempio, Alessandra Moretti (PD) ha votato a favore, mentre Sergio Berlato (FdI) si è astenuto.
- Criticità e interrogativi aperti:
- Coordinamento delle risorse: L’impegno richiesto agli Stati membri potrebbe entrare in conflitto con priorità interne, alimentando tensioni politiche nazionali.
- Escalation militare: L’aumento delle forniture belliche potrebbe peggiorare il conflitto, riducendo le probabilità di una soluzione negoziale.
- Ambiguità strategica: Il concetto di sostegno “per tutto il tempo necessario” lascia spazio a interpretazioni, ponendo interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine di tale impegno.
Conclusioni:
Da una prospettiva critica e obiettiva, la risoluzione rappresenta un atto di solidarietà verso l’Ucraina, ma solleva dubbi su equilibrio e proporzionalità. Il Parlamento ha rafforzato la visione di un’Europa unita nel fronteggiare minacce comuni, ma le divisioni interne mostrano la complessità di bilanciare sicurezza collettiva, autonomia strategica e diplomazia.
Bandiere europee e ucraine negli edifici del Parlamento europeo a Strasburgo per ricordare i 1000 giorni dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia.
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