American Circus: Trivelle, Via della Seta e Giorgia Superstar
«Venghino Signori, Venghino!» Il grande spettacolo della politica mondiale sta per iniziare! Sul palco principale, un Tycoon ruggente, pronto a disaccoppiare l’economia americana da tutto ciò che odora di rischio e, se possibile, anche da tutto ciò che odora di Cina. Perché sì, l’interdipendenza economica sarà pure comoda, ma è anche una gran perdita di sovranità, e Trump di sovranità ne vuole tanta, ma veramente tanta.
Scene dal Midwest
Mentre l’hi-tech americano ha fatto passi da gigante, ci sono aree del Midwest che hanno pagato il conto con lacrime e ruggine. Trump, come è nel suo stile, promette di riesumare il vecchio sogno americano con trivelle, tubature per gas e petrolio al suono di “Stelle e strisce per sempre”.
Certo, le tensioni commerciali con l’Europa e la Cina andranno alle stelle, ma per il presidente non saranno che piccoli spettacoli pirotecnici lungo il cammino.
Cina: la sfida della Via della Seta
Intanto, a Pechino, Xi Jinping non si lascia intimidire. Con la Nuova Via della Seta in mano e un piano di “Cina globale”, si prepara al duello commerciale con gli USA. E l’Europa? Beh, essa è sempre lì che cerca di capire da che parte stare.
Meloni Superstar e l’Europa che danza
In questo quadro incerto, spunta lei, Giorgia Meloni, fresca di invito all’insediamento di Trump. Un gesto simbolico che parla chiaro: l’Italia vuole il suo posto in prima fila nel circo geopolitico. La Von der Leyen? Starà digerendo l’ennesimo boccone amaro, ma si sa, dalle parti di Bruxelles si mastica e si ingoia con diplomazia e stile.
Il programma di Trump: un blockbuster di eventi
E cosa dire dei primi 100 giorni del mandato di Trump? Una lista di cose che farebbe impallidire Netflix: espulsioni di massa, TikTok in riesame, un viaggio a Pechino da Xi, incontri da brivido con Putin e, dulcis in fundo, un revival di “Guerra e Pace” a Gaza e in Ucraina.
Tra bollette e speranze
Insomma, il divertimento è garantito, a patto che questa giostra geopolitica non ci lasci con bollette stratosferiche e guerre infinite. Perché, diciamocelo pure, siamo già abbastanza messi male. Però, dai, un pizzico di speranza non guasta: magari questa volta la commedia globale si conclude con un finale a sorpresa, senza capogiri… o almeno senza ulteriori disastri.
Signore e signori, prendete i popcorn: l’American Circus è solo all’inizio.
Giuseppe Arnò
Credito foto: RAI News 24
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