Recensione del libro
“La vie et la passion de Dodin-Bouffant, gourmet” di Marcel Rouff
Pubblicato nel 1924, “La vie et la passion de Dodin-Bouffant” è molto più di un semplice romanzo: è una celebrazione della cultura gastronomica francese, un’ode ai piaceri della tavola, e, per molti, l’atto di nascita del concetto di “turismo gastronomico”.
Il protagonista, Dodin-Bouffant, è un raffinato gourmet, uno degli ultimi rappresentanti di un’epoca in cui la cucina era considerata un’arte suprema. Quando la sua fedele cuoca muore improvvisamente, Dodin intraprende un viaggio quasi iniziatico attraverso la campagna francese alla ricerca di una nuova regina dei fornelli. Ogni tappa, ogni incontro, ogni banchetto che viene descritto è un trionfo sensoriale, narrato con un’attenzione minuziosa ai dettagli e una passione contagiosa.
Marcel Rouff riesce a rendere il cibo protagonista assoluto del racconto: i piatti, i vini, i profumi, i colori sono raccontati con tale precisione e amore che sembrano prendere vita. Allo stesso tempo, però, il romanzo è anche una riflessione nostalgica su un mondo che sta cambiando: l’antica arte gastronomica rischia di essere soppiantata dalla modernità, dalla fretta, dall’omologazione.
Punti di forza:
- Lo stile è elegante, ricco, talvolta volutamente abbondante, come un grande pasto sontuoso.
- I personaggi, pur caricaturali in certi tratti, sono ritratti con affetto e ironia.
- È un libro che riesce a far venire fame non solo di cibo, ma anche di vita, di piaceri semplici e profondi.
Unica possibile difficoltà:
- Chi non ha interesse o sensibilità per la gastronomia potrebbe trovarlo, in alcuni passaggi, un po’ ridondante.
In sintesi:
“La vie et la passion de Dodin-Bouffant” è un inno alla joie de vivre francese, un viaggio poetico attraverso il gusto e la tradizione. Un libro da leggere con calma, magari con un buon bicchiere di vino accanto.
Influenza sulla cultura gastronomica moderna
“La vie et la passion de Dodin-Bouffant” non è solo un romanzo d’amore per la cucina: è anche uno dei primi esempi letterari in cui il cibo viene trattato come espressione culturale e identitaria, anticipando il concetto di turismo gastronomico che oggi conosciamo bene.
In un certo senso, Marcel Rouff – che collaborò con Curnonsky (grande critico gastronomico dell’epoca) – può essere visto come un precursore dello spirito che ispirerà la Guida Michelin: l’idea che viaggiare per scoprire i migliori ristoranti, le cucine regionali e le eccellenze locali sia un’attività degna quanto visitare musei o monumenti.
Dodin-Bouffant, con il suo pellegrinaggio alla ricerca della perfezione culinaria, incarna il primo grande “gourmet itinerante”, una figura che oggi ritroviamo nei critici gastronomici, nei food blogger e negli appassionati di cucina che costruiscono i propri viaggi attorno ai sapori.
di Redazione